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national-geographicSi tiene a palazzo Vistarino dal 16 al 18 Novembre il Convegno regionale dell’Associazione Italiana Alexander von Humboldt, sul tema “Knowledge-Based Migrations”. Una riflessione storica, linguistica, sociale sui grandi traferimenti di idee e di intellettuali. Programma completo

Da sempre la migrazione intellettuale è stata un fattore determinante nello sviluppo culturale e scientifico delle società umane. La mobilità di uomini di cultura, filosofi, scienziati, letterati ha rappresentato un veicolo formidabile per l’interscambio di idee, consentendo tanto l’incremento quanto la valorizzazione del sapere. Oggi i governi, a livello sia nazionale sia transnazionale, promuovono lo sviluppo di istituzioni finalizzate a rafforzare i contatti tra studiosi, ricercatori e studenti di ogni parte del mondo.

Il convegno di Pavia, organizzato dal Rettorato nell’ambito delle attività della prestigiosa fondazione tedesca Alexander von Humboldt, intende ricostruire alcune delle tappe più significative che hanno scandito il processo della migrazione intellettuale attraverso i secoli, a partire dal ruolo che gli intellettuali greci (filosofi, letterati, retori) hanno giocato nella trasformazione di Roma in una nuova Atene, per passare ai viaggi dei filosofi medievali, ai contatti internazionali che hanno segnato l’attività di una grande scienziato “pavese” come Alessandro Volta, per finire con la migrazione negli Stati Uniti di scienziati della statura di Albert Einstein e di filosofi come Hannah Arendt. La translatio studiorum dall’Europa all’America rappresenta dunque solo una delle ultime manifestazioni di un fenomeno che ha segnato la storia della cultura dall’antichità a oggi.

Per affrontare un tema così cruciale si riuniranno a Pavia esperti delle più diverse discipline, con l’obiettivo sia di ricostruire le principali tappe di questo lungo percorso, sia di valorizzare l’importanza del fenomeno della migrazione intellettuale nell’attuale sviluppo della ricerca scientifica internazionale, sia infine di comprenderne le prospettive future. La conferenza finale è affidata al celebre filosofo Maurizio Ferraris, che metterà in luce i vantaggi della migrazione intellettuale.